La corsa di Enriqueta Basilio con la torcia in mano

La corsa di Enriqueta Basilio con la torcia in mano non si può dimenticare. Con la felpa bianca, la scritta Mexico in rosso, sul petto. Un sorriso che non sbiadisce anche se è stato catturato nel 1968, oltre cinquant’anni fa. Enriqueta Basilio è stata la prima donna a correre come ultimo tedoforo, e ad accendere il braciere olimpico, a Città del Messico.

Correva appunto l’anno 1968 e quel logo in puro stile dell’epoca, Mexico68 scritto con tante strisce e curve, quasi non fossero lettere ma una pista curvilinea da correre, se lo ricordano in tanti. Quelli che ebbero la fortuna di esserci. Enriqueta detta Queta, una ragazza alta 176 centimetri, gambe chilometriche a dispetto dell’eredità genetica del suo popolo, con una semplice maglietta e dei pantaloncini, una fascia bianca tra i capelli scuri, proprio come una donna della Grecia antica, sale in 93 gradini con la torcia in mano e accende il braciere dando il via ai giochi di quell’anno così travagliato, che tutti ricorderanno come anno delle contestazioni e del cambiamento epocale.

Pochi giorni prima, proprio a Città del Messico, la polizia aveva sparato sugli studenti che manifestavano. Il massacro di Tlatelolco, cui seguì la protesta di Tommie Smith e John Carlos, velocisti che, sul podio, alzarono un pugno chiuso verso la bandiera americana, indossando un guanto nero.

Vinse molte medaglie, Queta. Il fatto che la portò alla storia fu quella corsa con la torcia in mano, prima donna in un mondo – quello dello sport – prevalentemente riservato agli uomini. Con quella corsa e quel braccio alzato che terminava in una fiamma inestinguibile, Queta fece inaspettatamente crollare un muro, attuando in silenzio una incredibile, incruenta rivoluzione in quel travagliato e sanguinoso 1968. La corsa di Enriqueta Basilio con la torcia in mano resterà sempre nella storia di quell’anno.

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