La musica dell’universo. L’incredibile storia del pianoforte di Einstein. Questo è il secondo romanzo che scrivo per San Paolo edizioni.

Firenze 1957. Hans-Joachim Staude è un pittore maturo che da molti anni vive con la famiglia in una bella villa ai margini della città. Un giorno riceve una visita inaspettata, si tratta di Vero, figlio di Michele Besso, l’erede degli Einstein che dopo la morte di Albert sta inventariando le varie proprietà del famoso fisico e di sua sorella Maja. Staude ha ricevuto in custodia, alla partenza di Maja per sfuggire alle persecuzioni razziali prima dello scoppio della Seconda Guerra mondiale, l’amato pianoforte Blüthner dono del fratello per il suo cinquantesimo compleanno e Besso è giunto a chiederne conto. Staude, allora, nell’accogliere l’ospite, gli narra sin dal principio la storia di quell’incredibile strumento, che è al contempo la storia di un’epoca, della famiglia Einstein e anche la sua, di un giovane inquieto e insoddisfatto alla ricerca della propria identità. Il racconto di Staude ripercorre gli anni felici di Samos, la dimora di Maja e del marito Paul sulle colline di Sesto Fiorentino, le prime avvisaglie della distruzione, la fuga in America. Al centro di tutto sempre la musica e il suo potere sconfinato, capace di abbattere i muri dell’odio e di lenire le ferite.

Ispirato a una storia vera, con personaggi reali, La musica dell’universo si ammanta di fantasia trascinando il lettore nelle meraviglie di una Firenze che resiste all’orrore grazie alle note indimenticabili di immortali melodie.