L’ossatura della storia, la parte più complicata, è costruita, ora è il momento di andare a caccia di immagini, suoni, profumi.

Abbiamo visto la differenza tra fabula e intreccio, tra i fatti che vogliamo raccontare e quella speciale struttura che rende unico il nostro modo di narrarla. Ci sono storie che sono state raccontate decine di volte, eppure ognuna è diversa dalle precedenti, perché lo scrittore la prende, la appallottola, la spiana sul suo tagliere e la ritaglia così come lui vuole. Biscotti a forma di stella, di animaletto, o semplici dischi con gocce di cioccolato.

Si può decidere che sia meglio partire dalla fine e ripercorrere tutto, oppure fissare il nostro incipit in un punto qualsiasi, procedere in modo lineare, ovvero con salti temporali, vicende sincrone, e chissà che altro.

Ora ci dobbiamo dedicare all’osservazione, transitare nel mondo come spettatori per catturare tutte le immagini, i suoni, i profumi che saprà regalarci. Un po’ di birdwatching non potrà che giovare. Naturalmente in senso metaforico.

Più vita ci sarà nel vostro romanzo, più il lettore si emozionerà. Garantito.

Abituiamoci a descrivere un oggetto, anche di uso comune, oppure una persona. Il vero scrittore è quello che è in grado di scrivere un intero romanzo sul lampione davanti a casa sua.

Come il pittore che si forma con il disegno dal vero. Una coppa di frutta su un tavolo, dieci artisti e ognuno la rappresenterà in un modo un po’ differente. L’occhio di chi guarda è differente.

Scarica il quinto capitolo del manuale, vai a caccia di immagini, suoni, profumi e…

Buona scrittura!

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