Come scegliere la persona e il tempo verbale

Come scegliere la persona e il tempo verbale

Certamente è una cosa che va affrontata prima di partire a scrivere, come scegliere la persona e il tempo verbale del nostro romanzo.

Ne parliamo qua, a circa metà del percorso, dopo aver affrontato anche la scelta delle ambientazioni, proprio perché si tratta di una decisione importantissima, che darà un aspetto del tutto diverso alla storia. Ci sono narrazioni che ce la suggeriscono, la scelta, altre che lasciano aperta la strada a varie opportunità.

Ve lo siete mai chiesto che sapore avrebbe Il fu Mattia Pascal scritto in terza persona o Mastro don Gesualdo raccontato direttamente dal protagonista, in prima persona? O, ancora I promessi sposi usciti direttamente dalla voce di Renzo, o di don Abbondio?

Una rivoluzione copernicana!

Leggi l’incipit di Uno, nessuno, centomila di Pirandello e prova a immaginartelo scritto in terza persona:

«Che fai?» mia moglie mi domandò, vedendomi insolitamente indugiare davanti allo specchio.
«Niente» le risposi, «mi guardo qua, dentro il naso, in questa narice. Premendo, avverto un certo dolorino.»
Mia moglie sorrise e disse: «Credevo ti guardassi da che parte ti pende.»

Mi voltai come un cane a cui qualcuno avesse pestato la coda: «Mi pende? A me? Il naso?»
E mia moglie, placidamente: «Ma sì, caro. Guardatelo bene: ti pende verso destra.»

Avevo ventotto anni e sempre fin allora ritenuto il mio naso, se non proprio bello, almeno molto decente, come insieme tutte le altre parti della mia persona. Per cui m’era stato facile ammettere e sostenere quel che di solito ammettono e sostengono tutti coloro che non hanno avuto la sciagura di sortire un corpo deforme: che cioè sia da sciocchi invanire per le proprie fattezze. La scoperta improvvisa e inattesa di quel difetto perciò mi stizzì come un immeritato castigo.

 

Avrebbe un sapore diverso? Cosa cambierebbe sentire quel disagio espresso non da chi lo prova, bensì da un altro?

Lo stesso dicasi per il tempo verbale. Un romanzo sfumato, al passato, che racconta fatti accaduti molto tempo fa, o una presa diretta di qualcosa che si snoda nel presente, mentre si legge il libro.

Nulla in un romanzo è scelto a caso.

Vediamo dunque come scegliere la persona e il tempo verbale adatti ad ogni storia e sfruttare appieno le potenzialità che questa scelta ci offre.

Commenti ( 2 )

  • ANGELA FRAGAPANE

    Grazie Laura per i tuoi preziosi consigli, per noi autori e scrittori appassionati di lettura e scrittura, leggerti e prendere spunto ed esempio dai tuoi insegnamenti, aiuta ad evolverci e ad essere ancora più presenti come SCRITTORI. Ciao
    Angela

    • Laura

      Ciao Angela, ti ringrazio per questo tuo feedback. Per me è molto importante. A presto!

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